Ci solo alcune novità per le persone con handicap e gravi disabilità. In particolare sono state fatte delle modifiche per smart working, permessi lavoro e nuovo Bonus di 6.000 euro. Vediamole.
La L. 104/92 – dettata a sostegno dei soggetti con handicap o grave disabilità comprovata – è stata oggetto nel corso del 2021 di modifiche legislative finalizzate a garantire a queste categorie una maggiore inclusione nella società ed una cura e assistenza adeguati, in un momento storico dominato dalla pandemia da Covid 19, con l’inserimento di nuove agevolazioni, anche di natura squisitamente economica, sul lavoro.
In particolare, le recentissime ultime modifiche attengono:
- ai permessi di lavoro retribuiti spettanti ai disabili ed ai famigliari che li assistono (caregiver): i giorni di permessi di lavoro concessi nel 2021 sono passati da 3 a 12 nell’arco dello stesso mese. Naturalmente la modifica in aumento è stata decretata solo per poter far fronte al particolare momento sociale in cui l’Italia versa a causa del Covid-19 e, dunque, questa misura dovrebbe valere solo fino al 2021 ed occorrerà attendere l’approvazione della Legge di Bilancio per sapere se sarà estesa anche al 2022;
- alle agevolazioni: la normativa dispone l’introduzione di un nuovo bonus indirizzato ai caregiver. Segnatamente, questa agevolazione è costituito da un bonus Inps dedicato ai genitori di figli disabili tutelati dalla L. 104 che siano dipendenti o pensionati in ambito del pubblico impiego, ai quali viene riconosciuto, ovviamente in proporzione alla gravità della patologia ed alle condizioni reddituali, un contributo annuo sino ad un massimo di 6.000,00= euro, spalmato in quote mensili da 500 euro;
- allo smart working: sempre ai titolari della L. 104, per tutta la durata dello stato di emergenza – dunque almeno fino al 31 dicembre e salvo eventuali proroghe valutate in considerazione l’andamento dei contagi – è concessa la possibilità di lavorare da casa, in modalità smart working, per 12 giorni al mese.
Personalmente, ritengo che la modifica più significativa sia quella riferita allo smart working, strumento che sino ad oggi non aveva trovato particolare apprezzamento concreto; queste modifiche consentiranno quindi di valutare ancora più a fondo gli aspetti positivi di questa specifica e peculiare modalità di svolgimento del lavoro, potendosi quindi all’esito di questo periodo operare un bilancio complessivo tra aspetti positivi e negativi e comprendere se tale realtà – in specifici ambiti – possa essere una risorsa definitiva da sfruttare anche nel post Covid oppure un’alternativa da abbandonare gradualmente.