Servono in media 514 giorni per concludere il primo grado di un processo civile, 993 per il secondo, e oltre 1442 giorni per il Terzo, per un totale di quasi 8 anni. Diventa evidente di fronte a uno scenario di questo tipo quanto sia importante uno strumento come la mediazione. Abbiamo Fatto per voi una guida.  


Anche le ultime statistiche rese disponibili dagli Osservatori della Giustizia confermano purtroppo che la nostra giustizia attraversa ormai da decenni una crisi profonda, cui occorre porre in tempi rapidi rimedio: ciò appare infatti già ben evidente se solo si consideri che in Italia servono in media 514 giorni per concludere il primo grado di un processo civile, quasi mille giorni (993, per la precisione) per il secondo e ben 1.442 giorni per il terzo, per un totale dunque di quasi 8 anni per il percorso di merito e legittimità di un contenzioso civile. A questa considerazione deve aggiungersi quella inerente i costi della Giustizia italiana, che indubbiamente non possono ritenersi certo esegui, non solo perché le spese vive che devono sostenersi per l’avvio dei procedimenti (contributo unificato, costi di notifica e marche da bollo) possono attestarsi anche in diverse centinaia di euro, ma anche perché i compensi da riconoscere al proprio avvocato ammontano spesso a diverse migliaia di euro. Non da ultimo, è ormai sempre più evidente come nell’ambito di un procedimento giudiziario – retto da rigidi schemi e formalismi bizantini – le parti non riescono quasi mai ad esporre pienamente le proprie ragioni, né tantomeno a raggiungere concretamente i propri reali interessi.

Di fronte a questo scenario oggettivamente tanto scoraggiante quanto preoccupante, è evidente come la mediazione costituisca sempre più uno strumento formidabile, il cui enorme potenziale – quantomeno In Italia – non è stato sicuramente ancora pienamente compreso né sviluppato. Assoluta riservatezza, imparzialità del mediatore, costi ridotti, tempi rapidissimi, informalità ed agevolazioni fiscali ne connotano la struttura di base, ma il vero fulcro della mediazione consiste nel consentire a ciascun soggetto coinvolto – facilitato dall’aiuto del mediatore professionista – di far emergere concretamente i reali interessi (solitamente nascosti nella fase embrionale del conflitto) e ri-creare un processo di comunicazione fra le parti, consentendole così finalmente di individuare soluzioni concrete al problema (spesso innovative o comunque inizialmente nemmeno prospettabili) e giungere ad un accordo condiviso, con giovamento reciproco.

Ma non solo. Un altro indubbio punto di forza di questo istituto è indubbiamente quello di consentire alle parti di giungere ad una soluzione che è il frutto della propria libera e consapevole determinazione, senza demandare ad un terzo – seppur formalmente imparziale – il destino dei propri interessi. 

Personalmente, a distanza di circa tre anni di formazione professionale nella mediazione, ritengo indispensabile che il legislatore – come in effetti sembra stia facendo – prosegua nell’implementazione di questa misura di sostegno alla Giustizia, che consentirà indubbiamente a tutti i soggetti coinvolti nel settore  (privati, aziende, avvocati, Magistrati, Cancellieri, etc…) di trarre enormi benefici sotto ogni profilo e, segnatamente, in termini di tempi, costi e risultati concreti. 


Ho fatto una guida sulla mediazione e il suo incredibile potenziale, la potete scaricare nel link qua sotto.