Come Risolvere Una Disputa Sul Distacco
Cosa può fare un avvocato per un lavoratore distaccato?
Cosa fare se il tuo datore di lavoro Cambia La sede Lavorativa in caso di distacco
Nei precedenti articoli abbiamo introdotto il tema del distacco dei lavoratori e quali siano i limiti del suo utilizzo da parte dell’azienda e quali siano i diritti dei lavoratori distaccati, poi abbiamo visto cosa fare nel caso in cui il datore di lavoro cambi la sede lavorativa per distacco. In questo articolo parleremo, invece, di come impugnare un provvedimento di distacco.
Cosa fare se il proprio datore di lavoro chiede il vostro distacco?
Nel caso in cui un lavoratore sia destinatario di un provvedimento di distacco, è opportuno che si rivolga ad un legale di fiducia, esperto in materia giuslavoristica, per verificarne la portata e la legittimità.
È infatti evidente che un provvedimento di questo genere possa comportare non pochi disagi per il lavoratore distaccatario. Quest’ultimo, infatti, si vede costretto non solo a cambiare sede lavorativa (venendo spesso adibito ad unità produttive distanti molti chilometri dalla precedente sede, con tutte le problematiche che ne derivano, quali ad esempio l’allontanamento dalla famiglia, spese di alloggio e/o di trasporto, ecc.), ma anche a prestare attività per un diverso e nuovo datore di lavoro, del quale non si conosce il modo in cui si rapporta con i dipendenti, si ignorano le specifiche prassi aziendali e le modalità di organizzazione del lavoro.
Per questa ragione, il supporto di un avvocato con approfondite competenze nel diritto del lavoro consente di rilevare e di far valere eventuali profili di illegittimità del distacco, al fine di ricondurre il rapporto di lavoro alla sua originaria conformazione o di avanzare una richiesta di risarcimento dei danni subiti dal lavoratore a causa del distacco illegittimo.
Cosa può fare un avvocato in caso di distacco?
Un avvocato giuslavorista può analizzare il provvedimento di distacco, per verificare:
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- la presenza delle 4 condizioni previste dalla legge per il distacco, alla luce delle precisazioni offerte dalla giurisprudenza lavoristica: l’interesse del datore di lavoro distaccante, la temporaneità del provvedimento, la titolarità del rapporto lavorativo in capo al distaccante, la specificità dell’attività lavorativa svolta dal lavoratore distaccato
- la presenza dell’ulteriore requisito delle comprovate ragioni tecniche, organizzative, produttive o sostitutive, se il distacco comporta il trasferimento ad una unità produttiva distante più di 50 km dalla precedente sede
- il codice disciplinare che si applica al rapporto di lavoro oggetto di distacco e la corretta ripartizione degli obblighi fra distaccante e utilizzatore
- nel caso di distacco comportante il mutamento di mansioni, il rispetto delle ulteriori condizioni previste dalla legge e la presenza di eventuali condotte costituenti demansionamento illegittimo
- nel caso di distacco in un Paese dell’Unione Europea, la normativa applicabile al rapporto di lavoro, attraverso il confronto fra la legge dello stato dell’impresa distaccante e la legge dello stato dell’impresa utilizzatrice, nonché il rispetto dei limiti previsti dalla normativa europea
- nel caso di distacco in un Paese extra-UE, la presenza di eventuali accordi bilaterali applicabili al rapporto di lavoro e il rispetto di tutte le condizioni e le disposizioni previste da tali accordi
- eventuali forme specifiche di illegittimità del distacco, quali ad esempio il distacco discriminatorio (che si ha qualora la scelta del lavoratore da distaccare si basi meramente su criteri discriminatori), oppure il distacco estromissivo-ritorsivo (che si ha qualora il datore di lavoro distacchi il lavoratore al solo fine di allontanarlo dall’azienda oppure di “punirlo” a fronte di condotte legittime del lavoratore)
- la presenza di una situazione di intermediazione illecita di manodopera: in questi casi il datore di lavoro, di fatto, “lucra” sul distacco, aggirando le norme più stringenti previste per l’appalto e la somministrazione di lavoro, che comportano tutele notevolmente maggiori per i lavoratori, prima fra tutti la solidarietà fra appaltante/somministratore e utilizzatore.
- la presenza delle 4 condizioni previste dalla legge per il distacco, alla luce delle precisazioni offerte dalla giurisprudenza lavoristica: l’interesse del datore di lavoro distaccante, la temporaneità del provvedimento, la titolarità del rapporto lavorativo in capo al distaccante, la specificità dell’attività lavorativa svolta dal lavoratore distaccato
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Tutti questi profili di illegittimità in alcuni casi sono evidenti, ma in molti altri invece sono rilevabili solamente a seguito di una disamina approfondita del provvedimento di distacco da parte di un legale esperto, alla luce dei principi della giurisprudenza consolidatasi in materia e degli orientamenti più recenti che si affacciano sul panorama giuridico italiano.
Come impugnare il provvedimento di distacco?
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Nel caso in cui il legale riscontri l’illegittimità del provvedimento di distacco, il lavoratore ha la possibilità – e il dovere morale – di contestare e impugnare tale provvedimento, per ottenerne l’annullamento e, se ne è derivato un pregiudizio di tipo economico o anche solo morale per il lavoratore, per ottenere il relativo risarcimento del danno.
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Il provvedimento di distacco può essere impugnato, in primo luogo, in via stragiudiziale, ovverosia attraverso una lettera nella quale si contestano, punto per punto, tutti i profili di illegittimità riscontrati e si richiede l’annullamento del provvedimento e il risarcimento del danno.
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Qualora la stessa non abbia esito positivo, è possibile procedere con una istanza di convocazione all’Ispettorato del Lavoro, sede “protetta” in cui far valere le doglianze relative all’illegittimità del distacco e tentare una soluzione conciliativa della controversia. Il datore di lavoro non è tenuto per legge ad accettare tale istanza; tuttavia, la sua mancata comparizione può comportare delle conseguenze molto significative, in particolare l’avvio di una serie di controlli ispettivi presso l’azienda volti a rilevare eventuali irregolarità nella gestione del personale.
Infine, è possibile impugnare il provvedimento di distacco illegittimo in via giudiziale, ricorrendo alla sezione lavoro del Tribunale competente per territorio. In tale sede è possibile dimostrare e far valere in ogni modo l’illegittimità del distacco, ottenendo un pronunciamento definitivo di un Giudice sul punto che consente di ricondurre il rapporto alla sua precedente conformazione e di conseguire l’integrale risarcimento di tutti i danni conseguenti al comportamento illegittimo del datore di lavoro.
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